Fitness
Plank, muscoli coinvolti: non solo l’addome
Il plank è un ottimo esercizio per l’addome, ma i muscoli coinvolti sono in realtà più di quelli che si crede
Tra i vari esercizi per l’addome, è forse uno dei più popolari e conosciuti. Nonostante la sua diffusione però, non tutti conoscono quali sono i muscoli coinvolti nel plank.
Plank: muscoli coinvolti
Retto, trasverso e obliqui. Insomma, gli addominali. Questi sono i muscoli coinvolti nel plank che tutti pensano di allenare quando svolgono questo esercizio. E sebbene l’idea di per sé non sia sbagliata – l’addome viene effettivamente attivato – le zone del corpo che vengono lavorate mentre si svolge l’attività in questione sono in realtà ben più numerose.
Come forse molti avranno intuito, gran parte della porzione superiore del corpo è in realtà coinvolta nello stabilizzare il corpo durante il plank. Partendo dalla schiena, vediamo lavorare i trapezi, i romboidi e il gran dorsale che si uniscono al muscolo erettore spinale.
Non vengono dimenticati inoltre i deltoidi, i muscoli pettorali, il dentato anteriore oltre che bicipiti e tricipiti.
La porzione inferiore del corpo anche si unisce per aiutare a mantenere stabile la persona che sta svolgendo l’esercizio. Non a caso, tra i muscoli coinvolti nel plank figurano anche quadricipiti e glutei e in parte anche il tendine del garretto.
Ovviamente, non tutti i muscoli lavorano allo stesso modo. Alcuni sono l’effettivo obiettivo dell’esercizio – come gli addominali – altri sono semplicemente assistenti, chi più, chi meno. Inoltre, esistono diverse varianti di plank, e non tutte lavoreranno tutti i muscoli qui citati e se lo fanno potrebbero farlo in maniera diversa.
Informazioni aggiuntive
Performare questo esercizio nella maniera corretta aiuterà a rafforzare l’addome e i muscoli del core con vari risvolti positivi nella vita di tutti i giorni, tra cui più facilità nel mantenere una postura corretta e in generale maggiore stabilità.
Tuttavia, come ogni esercizio, anche il plank non ha solamente benefici. Se eseguito in maniera incorretta o – indipendentemente dalla qualità dello svolgimento – in presenza di particolari condizioni fisiche potrebbe causare problemi alla persona che lo ha inserito nella propria routine. Per tale motivo, prima di iniziare un nuovo percorso di allenamento è importante verificare la propria idoneità fisica tramite la visita da un medico. Inoltre, una volta cominciato a fare attività fisica, è bene partire con carichi ragionevoli e concentrarsi sull’imparare il corretto svolgimento degli esercizi prima di aumentare gradualmente il carico.