Seguici su

Fitness

Acido lattico: cos’è, come si forma e strategie per smaltirlo e prevenirlo 

L’acido lattico è davvero la causa del dolore muscolare che avvertiamo dopo gli allenamenti? Andiamo a scoprirlo

Pubblicato

il

Acido lattico
Acido lattico

Spesso quando si avvertono dolore e indolenzimento nelle ore e giorni successivi all’allenamento, viene data la colpa all’acido lattico. Sebbene si tratti in realtà di una falsa credenza e tali sensazioni siano in realtà dovute al DOMS o affaticamento muscolare ad insorgenza ritardata, l’acido lattico può comunque influenzare le routine di allenamento: andiamo a scoprire di più.  

Acido lattico: cos’è e come si forma? 

In condizioni di assenza di ossigeno, avviene la glicolisi e questo permette la produzione di energia sotto forma di ATP. L’acido lattico è un risultato di questo processo. Si tratta tuttavia di un composto tossico per le cellule: ecco il motivo per il cui il suo accumulo porta anche alla sensazione di fatica muscolare.  

Ma perché si forma durante l’esercizio? Durante l’attività fisica intensa, i muscoli richiedono più ossigeno di quanto il corpo riesca ad assorbirne. Il livello a cui questo avviene dipende anche da livello di fitness di una persona.

Inoltre, il corpo è generalmente in grado di smaltire rapidamente questo composto. Tuttavia, se la quantità inizia ad aumentare troppo rapidamente, l’organismo non riesce a star dietro al processo e l’acido lattico inizia ad accumularsi. A questo punto subentra anche la sensazione di fatica muscolare e i muscoli potrebbero non essere in grado di contrarsi con la stessa efficacia.  

Smaltimento e prevenzione 

Smaltire l’acido lattico è possibile, e in genere sono necessari tra i 30 minuti e le 3 ore, ma questo intervallo può variare da persona a persona.  

Il primo passo è indubbiamente quello di ridurre l’intensità dell’attività che si sta svolgendo, dando quindi modo al corpo di utilizzare una porzione inferiore dell’ossigeno che assorbe. Anche cercare di respirare a fondo e riposare possono aiutare in questo senso. 

Inoltre, uno studio ha mostrato come fare dell’active recovery possa dare una grande mano. Parliamo di movimenti lenti come lo yoga, il foam rolling ma anche una semplice camminata o un tranquillo giro in bici.  

Infine, per ridurre il rischio di produrre un quantitativo eccessivo di acido lattico, il consiglio è di non aumentare troppo velocemente i carichi di allenamento. Un incremento graduale è la chiave per dare al corpo il tempo di abituarsi. È in aggiunta importante assicurarsi che il corpo disponga di sufficiente energia tramite una corretta alimentazione e un giusto livello di idratazione. 

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

OA - Testata giornalistica N. 16/2014 iscritta presso il Registro della stampa del Tribunale di Monza dal 1/12/2014

Concessionarie di pubblicità: Diario del Web S.r.l. - © 2013-2022. Editore: CLESS Soc. Coop.

Servizi informatici forniti da Diario del Web S.r.l.