Salute
Bicicletta e mal di schiena: strategie per pedalare senza dolore

Pedalare è uno degli sport più amati dagli italiani: aiuta il cuore, migliora la resistenza e regala quella sensazione inconfondibile di libertà. Eppure, proprio chi passa molte ore in sella conosce bene un compagno di viaggio indesiderato: il mal di schiena. Dall’uscita domenicale alla granfondo, fino al bike commuting quotidiano, il dolore può comparire per vari motivi e rovinare la performance (oltre al piacere). Vediamo come prevenirlo e cosa fare se insorge, con un approccio pratico e orientato all’attività fisica.
Perché la schiena fa male quando pedali
La causa più frequente è una combinazione di postura non ottimale e carichi ripetuti. Tre fattori pesano più degli altri:
- Biomeccanica della bici: sella troppo alta o troppo bassa, arretramento errato, reach e drop eccessivi costringono la colonna a compensare. Il tratto lombare, in particolare, è quello più sollecitato.
- Controllo del core: addominali e muscoli profondi stabilizzano il bacino. Se sono deboli, ogni spinta sui pedali si “scarica” sulla zona lombare.
- Stile di pedalata e chilometraggio: aumenti bruschi del volume, rapporti troppo duri in salita e scarsa cadenza (rpm bassi) incrementano le forze di taglio sulla schiena.
Prevenzione: allenare la postura prima dei watt
La prevenzione parte lontano dai pedali. Bastano 10–15 minuti, 3 volte a settimana, per costruire una base solida.
- Core training: plank e side plank (30–45’’ x 3), dead bug, bird-dog, glute bridge. Obiettivo: stabilità del bacino e controllo lombo-pelvico.
- Mobilità: cat-camel, rotazioni toraciche in quadrupedia, stretching dei flessori dell’anca e degli ischiocrurali. Una colonna “libera” distribuisce meglio i carichi.
- Forza funzionale: affondi, stacchi a gambe tese leggeri, rematore con manubri. Non serve caricare molto: la qualità dell’esecuzione viene prima della quantità.
In sella, mantenere una cadenza tra 80 e 95 rpm riduce il picco di forza per pedalata e aiuta la schiena. In salita, alleggerire il rapporto e variare la posizione (seduto/in piedi) limita lo stress ripetitivo.
Assetto bici: il bike fit non è un lusso
Un set-up corretto vale più di mille esercizi fatti bene. Alcuni punti chiave:
- Altezza sella: ginocchio leggermente flesso a pedale in basso (circa 25–35°). Una sella troppo alta “strappa” il bacino, una troppo bassa chiude eccessivamente l’angolo anca-colonna.
- Arretramento sella: il piombo dal ginocchio in posizione oraria 3 deve cadere vicino all’asse del pedale; arretramenti estremi aumentano la lordosi lombare.
- Larghezza e forma sella: scegliere il modello in base alla distanza degli ischi e allo stile di pedalata riduce i compensi del bacino.
- Cockpit: reach e drop devono permettere spalle rilassate e schiena “lunga”, senza eccessiva cifosi o iperlordosi. Spesso pochi millimetri su attacco e spessori fanno la differenza.
Per chi pedala tanto (o soffre periodicamente), una valutazione biomeccanica professionale è l’investimento più efficace.
Cosa fare quando il mal di schiena compare?
Intervenire subito evita che un fastidio diventi un problema cronico.
- Riduci il carico per 3–7 giorni: volumi e intensità più leggeri, evita salite lunghe e rapporti duri.
- Recupero attivo: passeggiate, mobilità dolce, foam roller su glutei/quadricipiti/tensore fascia lata; evitare pressioni dirette sulla zona dolente.
- Riequilibra: inserisci nei giorni “facili” 2–3 esercizi di core e stretching dei flessori dell’anca.
- Rivaluta assetto e tecnica: controlla altezza sella, cadenza e postura; se il dolore si ripresenta, programma un bike fit.
Quando il dolore interessa il tratto lombare e limita l’uscita o la vita quotidiana, può essere utile informarsi in modo mirato sulla gestione del mal di schiena lombare: capire le cause più comuni, i fattori di rischio e le strategie di sollievo aiuta a rientrare in sella con più consapevolezza.
Segnali d’allarme: quando consultare un professionista?
Allenamento e buon senso risolvono molti episodi, ma ci sono situazioni in cui è prudente rivolgersi al medico o al fisioterapista:
- dolore acuto improvviso dopo uno “strappo” o una scivolata;
- dolore che non migliora dopo 1–2 settimane di scarico;
- formicolii, debolezza alla gamba, dolore che scende sotto il ginocchio;
- dolore notturno persistente.
Una valutazione clinica permette di escludere cause meno comuni e di impostare un rientro progressivo, eventualmente con esercizi specifici o terapie mirate.
Come riprendere a pedalare
- Settimana 1: uscite brevi (30–60’) in pianura, Z1–Z2, cadenza alta, focus su postura e respiro.
- Settimana 2: aggiungi qualche progressione dolce e una salita breve a rapporto agile.
- Settimana 3: reinserisci lavori di forza specifica solo se asintomatico; alterna giornate di qualità a giornate di mobilità.
In sintesi
La bicicletta può convivere con una schiena sana se curi tre aspetti: assetto, stabilità del core e gestione del carico. Intervieni ai primi segnali, non forzare i tempi e affida a professionisti la personalizzazione del set-up. Così la prossima uscita sarà più fluida, efficiente e, soprattutto, senza dolore.
