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Doccia calda o fredda dopo l’allenamento?

Doccia calda o fredda dopo l’allenamento? Trovare una risposta fissa a questa domanda potrebbe essere più complicato di quello che sembra

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Doccia calda o fredda dopo allenamento
Doccia calda o fredda dopo allenamento

Nel continuo dibattito per decidere se sia meglio la doccia calda o la doccia fredda dopo l’allenamento, entrambe le fazioni contano numerosi sostenitori della teoria che la loro opzione sia la migliore. Ma è veramente così? Entrambe le possibilità hanno in realtà dei benefici, e scegliere l’una rispetto all’altra potrebbe non essere così semplice.

Doccia fredda, i benefici

Fare una doccia dopo l’allenamento è sempre raccomandato, ma è meglio una doccia calda o una doccia fredda? Per trovare una risposta a questa domanda è prima necessario esaminare i benefici (e i lati negativi) di tutt’e due le opzioni.

La doccia fredda è forse quella di cui si sente più spesso parlare, grazie anche alla crescente popolarità della terapia del freddo e dei bagni ghiacciati. In un articolo apparso su PubMed Central nel 2017, sono stati menzionati alcuni dei possibili benefici di fare una doccia fredda.

L’acqua a bassa temperatura può causare vasocostrizione, ovvero il restringimento dei vasi sanguigni. Un afflusso ridotto di sangue può significare minore infiammazione o rigonfiamento dei muscoli, e di conseguenza una minore possibilità di sentirsi indolenziti nei giorni successivi all’allenamento. Sicuramente un’ottima prospettiva per chi si allena con costanza, ma esistono anche studiosi che affermano che questo può rallentare la crescita muscolare.

Allo stesso tempo, il freddo può aiutare a far a scendere la temperatura del corpo surriscaldato dopo l’allenamento, e in molti sostengono sia un ottimo booster per il sistema immunitario.

Purtroppo, gli studi in merito sono molto limitati, per cui nessuna delle informazioni a disposizione può essere provata con assoluta certezza. Si avvisa, di conseguenza, di iniziare con cautela per vedere se la pratica porta effetti positivi al proprio corpo. È inoltre importante contattare un medico prima di cominciare, in quanto gli effetti vasocostrittori potrebbero essere pericolosi per alcuni.

Doccia calda, i lati positivi

Anche nel caso delle docce calde, si dispone di informazioni limitate. Nonostante ciò, si conosce la capacità del calore di incrementare la circolazione sanguigna. Un maggiore flusso di sangue dopo l’allenamento potrebbe significare un maggiore afflusso di ossigeno e nutrienti a muscoli e legamenti e di conseguenza un miglior recupero. Tuttavia, portare maggior sangue in determinate aree rischia di essere un problema in presenza di alcuni tipi di infortunio.

Si dice, inoltre, che una doccia calda possa favorire l’apertura dei pori e quindi la fuoriuscita dello sporco intrappolato al loro interno. L’acqua tiepida è in aggiunta considerato un ottimo modo per rilassare i propri muscoli.

E quelli negativi

Purtroppo, anche la doccia calda ha alcuni lati negativi. In alcuni soggetti, soprattutto in presenza di condizione preesistenti, potrebbe causare irritamento, prurito e secchezza della pelle. È inoltre poco raccomandata per coloro che soffrono di pressione alta (o ipertensione) in quanto può farla alzare ulteriormente. Si ricorda anche che è sconsigliato usare acqua a temperature troppo elevate. L’acqua deve essere facilmente tollerabile, non bollente.

Doccia calda o fredda dopo l’allenamento: qual è meglio?

Come visto nei paragrafi precedenti è difficile capire se sia meglio una doccia calda o fredda dopo l’allenamento. La realtà è che entrambe hanno potenziali effetti positivi e potenziali effetti negativi. L’opzione corretta è ovviamente quella più adatta alle proprie esigenze personali. Come sempre, è utile contattare un medico per comprendere quale situazione può portare a più benefici nel proprio caso specifico.

Alcune persone adottano addirittura la teoria del contrasto, alternando acqua fredda ad acqua tiepida. Uno studio ha notato tuttavia che sebbene possa avere effetti sull’indolenzimento muscolare, questa tecnica non sembra ridurre l’affaticamento.

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