Sport
Calcio e basket, i migliori per lo sviluppo e la salute delle ossa
Lo sport e l’attività fisica sono fondamentali per la crescita fisica e mentale dei ragazzi, ma alcune discipline sembrano essere migliori di altre: lo studio sugli sport multidirezionali
Praticare uno sport è indubbiamente importante, specie se si inizia da giovani. Grazie agli effetti positivi sulla salute fisica e psicologica di bambini e ragazzi.
Tuttavia, non tutti gli sport apportano gli stessi benefici. La scelta della disciplina diventa pertanto determinante per il corretto sviluppo dei ragazzi, a cui è inoltre consigliato di non specializzarsi fin da subito su una sola attività. È quanto mostrato da uno studio condotto dalla Indiana University, che spiega come gli sport multidirezionali – per esempio il calcio e il basket – siano migliori per lo sviluppo delle ossa rispetto a quelli cosiddetti unidirezionali, come la corsa.
Sport e sviluppo delle ossa
Per poter spiegare come gli sport multidirezionali possano influenzare positivamente lo sviluppo delle ossa, dobbiamo prima capire in che modo si differenziano dagli altri. La distinzione è relativamente semplice: gli sport unidirezionali, tra cui figurano discipline come la corsa e lo sci di fondo, prevedono un movimento orientato in una sola direzione, mentre le discipline multidirezionali consistono in movenze orientate in più direzioni (come i già citati esempi del calcio e del basket).
Questa differenza è stata evidenziata da un recente studio condotto negli Stati Uniti. “I nostri dati mostrano come partecipare in sport multidirezionali da giovani riduca il rischio di infortuni alle ossa attraverso lo sviluppo di uno scheletro più forte”, spiega Stuart Warden, professore associato di ricerca e professore di salute e scienze umane della Indiana University – Purdue University Indianapolis.
Mentre in passato si è guardato solamente alla massa ossea per determinare la salute dello scheletro, in questo studio, così come in studi precedenti condotti dalla stessa squadra, è stata esaminata anche la dimensione delle ossa, ritenuta egualmente importante.
In particolare, sono state utilizzate delle immagini ad alta risoluzione per studiare ossa di piedi e stinchi di donne che competevano in eventi di corsa campestre. Queste atlete soffrivano spesso di infortuni alle ossa dovuti a sovraccarico: principalmente fratture da stress.
I ricercatoti hanno inoltre notato come le donne che prendevano parte a sport multidirezionali oltre che ad attività di corsa, presentavano una forza ossea tra il 10% e il 20% maggiore rispetto ai soggetti esaminati in precedenza.
Specializzazione: perché è meglio aspettare
Un altro fattore da considerare è quello della specializzazione: far concentrare un ragazzo su un solo sport fin da piccolo è un bene o un male? La ricerca sembra suggerire essere meglio evitarlo.
Warden e la sua squadra sconsigliano infatti di praticare una sola attività, almeno per i più giovani: per favorire una crescita e uno sviluppo corretto sarebbe bene aspettare fino ai 14-15 anni d’età per specializzarsi. Infatti, prendere parte in più discipline anziché concentrarsi solamente su una renderebbe meno probabile cagionare infortuni da sovraccarico.
“Il nostro obiettivo è aiutare i ragazzi a crescere con ossa più forti a mano a mano che diventano adolescenti e iniziano ad affrontare la vita – sottolinea il professor Warden – Specializzarsi fin dalla tenera età significa aumentare il rischio di infortunio, diminuendo quindi le possibilità del giovane di raggiungere un livello professionale”.
Lo studio si rivela di innegabile importanza per ragazzi e genitori appassionati di sport, oltre che per tutti i giovani che decidono di praticare una disciplina, proprio per gli effetti benefici che questa può avere sullo sviluppo. Tenendo però bene a mente che anche prendersi del tempo per riposare e recuperare le energie è di fondamentale importanza e può portare anche a miglioramenti nella performance e nei livelli di forza dell’atleta.